

LA FAMIGLIA
Le origini bergamasche
La famiglia Longo, originaria di Bergamo proveniente da Adrara e collegata inizialmente con gli Alessandri, era nota sin dal finire del XII secolo per l’avo capostipite Otellus de Longis, il cui figlio Omnibonus fu nel 1204 Console di Giustizia a Bergamo ed il nipote Iacobus nel 1222 fu Notarius Regis et Iudex ordinarius.
Il nipote di questi, Guglielmo Longodi Adrara S.Martino (1240+1319 Avignone) fu canonico di chiara fama come giurista e teologo, fu consigliere alla corte di Carlo II di Sicilia, nel 1294 creato Cardinale e poi Priore della chiesa di San Nicola in Bari, ma visse assai apprezzato sino alla sua morte alla Corte Pontificia in esilio ad Avignone. Di lui v’è a Bergamo il bellissimo monumento funebre in Santa Maria Maggiore opera di maestro campionese.
LA FAMIGLIA
Il trasferimento a Brescia
Nei primi decenni del ‘500 Antonio e Lodovico si trasferirono a Brescia dove già da molti anni la famiglia aveva vaste proprietà terriere. Nei secoli seguenti la famiglia Longo s’integrò sempre più nel patriziato bresciano imparentandosi con eminenti famiglie come i Luzzago, i Conforti, i Montini, gli Arici, i Medici, e infine con i Lechi. Lucrezio Longo (1757-1816), nel periodo napoleonico fu per vari anni prefetto di Milano e fu creato conte del regno italico.
Suo fratello Mario sposò Elena Torriceni ed ebbero nel 1800 il figlio Francesco, che fu fervente patriota, esiliato dagli Austriaci, e nominato Senatore dopo l’unità d’Italia.
Nel 1848 partecipò ai moti rivoluzionari della città di Brescia. Entrato a far parte del Governo provvisorio provinciale e della nuova Congregazione Municipale, fu il delegato che sottoscrisse la capitolazione dei rivoluzionari alle forze austriache. Si trasferì quindi in Piemonte e ritornò nel bresciano solo dopo gli eventi della seconda guerra d’indipendenza.
Alle elezioni politiche del 25 marzo 1860 si candidò per il collegio elettorale di Bagnolo vincendo al turno di ballottaggio. Alle elezioni dell’anno dopo si candidò per il collegio di Leno che univa i comuni appartenenti alla soppressa circoscrizione bagnolese. Dovette affrontare l’onorevole Cesare Beccalossi, rappresentante del collegio lenese alle precedenti elezioni, e riuscì a essere eletto al turno di ballottaggio.
Il 30 novembre 1862 fu nominato Senatore del Regno d’Italia.
Nel 1867 fu eletto al consiglio provinciale come rappresentante del mandamento di Bagnolo.
Francesco sposò Elisa, figlia del Generale napoleonico conte Giuseppe Lechi e della Contessa Eleonora figlia del conte Siméon, insigne giurista francese, uno dei principali estensori del codice napoleonico.e impegnato nelle trattative per il Concordato. Da loro nacque Elena (1836+1913), ultima della famiglia che sposò il conte Alessio Agliardi.
A partire dal 1970 la dimora è di proprietà della famiglia Lechi di Brescia.


LA FAMIGLIA
Il trasferimento a Brescia
Nei primi decenni del ‘500 Antonio e Lodovico si trasferirono a Brescia dove già da molti anni la famiglia aveva vaste proprietà terriere. Nei secoli seguenti la famiglia Longo s’integrò sempre più nel patriziato bresciano imparentandosi con eminenti famiglie come i Luzzago, i Conforti, i Montini, gli Arici, i Medici, e infine con i Lechi. Lucrezio Longo (1757-1816), nel periodo napoleonico fu per vari anni prefetto di Milano e fu creato conte del regno italico.
Suo fratello Mario sposò Elena Torriceni ed ebbero nel 1800 il figlio Francesco, che fu fervente patriota, esiliato dagli Austriaci, e nominato Senatore dopo l’unità d’Italia.
Nel 1848 partecipò ai moti rivoluzionari della città di Brescia. Entrato a far parte del Governo provvisorio provinciale e della nuova Congregazione Municipale, fu il delegato che sottoscrisse la capitolazione dei rivoluzionari alle forze austriache. Si trasferì quindi in Piemonte e ritornò nel bresciano solo dopo gli eventi della seconda guerra d’indipendenza.
Alle elezioni politiche del 25 marzo 1860 si candidò per il collegio elettorale di Bagnolo vincendo al turno di ballottaggio. Alle elezioni dell’anno dopo si candidò per il collegio di Leno che univa i comuni appartenenti alla soppressa circoscrizione bagnolese. Dovette affrontare l’onorevole Cesare Beccalossi, rappresentante del collegio lenese alle precedenti elezioni, e riuscì a essere eletto al turno di ballottaggio.
Il 30 novembre 1862 fu nominato Senatore del Regno d’Italia.
Nel 1867 fu eletto al consiglio provinciale come rappresentante del mandamento di Bagnolo.
Francesco sposò Elisa, figlia del Generale napoleonico conte Giuseppe Lechi e della Contessa Eleonora figlia del conte Siméon, insigne giurista francese, uno dei principali estensori del codice napoleonico.e impegnato nelle trattative per il Concordato. Da loro nacque Elena (1836+1913), ultima della famiglia che sposò il conte Alessio Agliardi.
A partire dal 1970 la dimora è di proprietà della famiglia Lechi di Brescia.

LA VILLA
La struttura architettonica
Villa Longo è costituita da molti elementi che la collocano come origini sec. XVI: le lesene appoggiate ai pilastri del porticato, la forma stessa delle nove arcate a tutto centro, la fascia marca piano, e soprattutto quella loggia di tre vani, con balaustra e colonnini e due belle colonne che sostengono la trabeazione. L’attico con l’orologio è un’aggiunta posteriore.
La struttura ricorda la loggia del palazzo Martinengo al Portazzolo e sembra una porzione della loggia della villa Lechi ad Erbusco.
L’interno è stato molto modificato nel tempo, è autentico il locale adibito a cucina che è prettamente cinquecentesco con la sua bella volta a spicchi.